Sito ufficiale del comitato Amici della Civica Orchestra di Fiati del Comune di Milano

Dal 1996 al 2007

Il Giornale 22 giugno 2003
Data Pubblicazione: 01-11-2009

La banda civica suona la protesta

«Abertini vuole farci sparire». Domani sit-in davanti a Palazzo Marino

Una protesta a ritmo di marcette e colonne sonore, con partenza da largo Cairoli e arrivo sotto le finestre di Palazzo Marino.
«Vogliamo far sentire al sindaco il malcontento della banda civica - spiega Antonio Barbato, sindacalista del Sin Cobas -. Negli ultimi anni il Comune ha tagliato i finanziamenti, riducendo il numero di musicisti e concerti. Il corpo musicale fa parte della storia di Milano, non possiamo perderla».
I problemi per i musicisti cominciano un decennio fa, spiega il sindacalista: «Le ultime finanziarie hanno imposto ai Comuni forti tagli alle spese - racconta Barbato -. E la cultura, in questi casi, è il settore che più ne ha risentito». Da qui gli interventi sulla civica, «diventata di anno in anno meno numerosa»: «Si è passati da un più di 70 elementi alla ventina di oggi, rimasti tra l'altro senza direttore. Milano è la città della finanza, della moda e degli affari. Ma proprio per questo le tradizioni diventano importanti: la banda esiste da un secolo».
Altro aspetto della questione, il ruolo dei musicisti. «I suonatori della banda sono dei professionisti di valore - racconta sempre Barbato-. Negli anni hanno tenuto concerti in Italia e all'estero. Per lavorare bene, però, hanno bisogno di spazi. La palazzina Liberty di largo Marinai d'Italia, sede del corpo musicale, è affittata spesso ad altri soggetti, anche privati. Quanto a organici, poi, non credo che per Milano sia un lusso riportare la banda ai 70 eIementi di un tempo. Ci sono città come New York aperte alla modernità e al progresso, ma che nonostante questo sono orgogliose del proprio corpo cittadino. E lo sfruttano a dovere».
Tra le accuse mosse al Comune dai Cobas c'è quella di impiegare troppo di rado la banda civica.
«Gli accordi almeno prevedevano 50 concerti l'anno - aggiunge Barbato -. In realtà ascoltare la banda è diventato un evento raro, e non certo per colpa dei musicisti. Chiediamo al
sindaco invertire la rotta e ridare dignità a questa istituzione».
Il corteo musicale di domani partirà da largo Cairoli alle 16.30.
«Non è ancora stato definito il pcrcorso - spiega Antonio Barbato -. I musicisti passeranno Per le vie del centro, suonando i loro strumenti e distribuendo ai milanesi dei volantini. La destinazione finale resta piazza della Scala, per un concerto speciale dedicato al sindaco», sorride il sindacalista.
Ma Gabriele Albertini domani non sarà a Palazzo Marino. II primo cittadino è in Medio Oriente e resterà lontano da Milano per tutta la settimana.
I musicisti sperano allora di incontrare il vicesindaco Riccardo De CoratoLa banda non è materia di mia competenza - spiega De Corato -. Non posso occuparmi di tutto, dicono già che ho troppe deleghe...» ) o l'assessore alla Cultura, Salvatore Carrubba, ieri lontano da Milano e per questo non contattabile.
Ma quale potrebbe essere il futuro della banda civica? È possibile immaginare un corpo di volontari?
«Sono un modesto chitarrista - spiega Barbato - ma chi conosce la musica sa benissimo che per suonare a certi livelli bisogna dedicare allo strumento buona parte della giornata. Milano non può avere una banda di paese. Non dobbiamo dimenticare il valore dei musicisti che fanno e hanno fatto parte del corpo cittadino. Lo ripeto, è una tradizione che non possiamo perdere».


Il Giornale 22 giugno 2003

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