Sito ufficiale del comitato Amici della Civica Orchestra di Fiati del Comune di Milano

Dal 1996 al 2007

Il Corriere della sera 30 aprile 1996
Data Pubblicazione: 05-10-2009

CLASSICA
Numi del '900 e novità con Pomeriggi e Banda

Banda suggerisce scoppiettii o di festa. Anche inserita nella sede "colta" del Conservatorio e nella stagione dei Pomeriggi Musicali, la Civica Orchestra di fiati di Milano non ha smentito l'attesa, dando vitalità a un programma fiume, vario, finito in allegrezza d'applausi. Programma serio; radici di cultura popolare, tre numi del '900: Stravinskij, Milhaud e Bernstein, e tre giovani compositori con prime esecuzioni assolute (Boccadoro, Einaudi) o per Milano (Arcà). Chi ha vinto la sfida? Certo, il direttore e la Banda. Il primo è Massimiliano Caldi, caricato dalle inusitate proporzioni di grandioso, e sensibile alla mescolanza di idiomi e tradizioni che è la realtà senza confine del nostro esprimerci. La Banda milanese, che paradossalmente "vive" in una sede di vetro, la palazzina Liberty, ha lavorato sodo sul controllo di esplosioni deflagranti, di crescendo sventagliati e improvvisamente azzerati per ripartire, e sulla interazione con l'Orchestra dei Pomeriggi nei brani di Einaudi ed Arcà. Dei tre autori del '900 il piu' difficile da eseguire per i fiati, che dovrebbero snodarsi con delicatezza sul respiro anche jazzistico, è stato lo Stravinskij del Concerto per pianoforte e fiati, solista sicuro Sergio Lattes. La Suite francaise per banda di Milhaud è risultata modello insuperato, per la freschezza dei temini popolari e la sapienza vellutata nel tesserli; la gioiosità inventiva aperta e chiassosa di "West Side Story" di Bernstein (Suite per banda) è stata contagiosa. Di oggi, tre scelte nette, con autori presenti e applauditi. "L260 North Wetherly Drive" è una "piccola cartolina musicale" che Carlo Boccadoro invia all'indirizzo americano di Stravinskij, catturante nel raddensare organico e modi del jazz nella brevità di un rondò. Paolo Arcà ("Fiesta") stacca visivamente una banda di piglio bersaglieresco che pungola l'orchestra fino ad attirarla al proprio straniamento petulante. Ludovico Einaudi schiera banda e orchestra per delineare il proprio mondo poetico, fra solari tensioni di energia sonora e fissità rituale da tamburi Kodò , e notturno raggrumarsi di ombre.

Franca Cella


Nel film “The Blues Brothers” John Belushi e Dan Aykroyd volevano far rinascere la vecchia banda.
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I 23 elementi superstiti - prima erano 70 - sono partiti da largo Cairoli, suonando e distribuendo volantini e poi si sono fermati per un concerto sotto Palazzo Marino.
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Davanti gli ottoni, a seguire i tamburi. Il corteo parte alle 16.30 da largo Cairoli. «La banda, ma cosa succede?», si chiedono i passanti.
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Suonano in piazza con l'entusiamo di sempre ma, questa volta, solo per protestare contro un'amministrazione comunale che li paga ma non li fa lavorare
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Erano settanta, a suonare in una cinquantina di concerti l'anno. Adesso sono rimasti in venti e, soprattutto, non suonano più.
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Una protesta a ritmo di marcette e colonne sonore, con partenza da largo Cairoli e arrivo sotto le finestre di Palazzo Marino.
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La Banda comunale vivrà. Almeno per un altro anno. Il consiglio comunale ha deciso di stanziare 250 milioni nel bilancio preventivo '99 su proposta della consigliera leghista Laura Molteni.
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La Civica Orchestra di Fiati diretta da Gabriele Cassone si esibisce, alle 22, a Villa Simonetta di via Stilicone 36 con un programma articolato.
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Il 2 gennaio 1999, Giorgio Guaiti, de ''Il Giorno'', intervistò Gabriele Albertini sindaco di Milano. L'ultima domanda riguardò la Civica Banda
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Si moltiplicano gli appelli a mantenere in vita la banda comunale dopo la notizia, pubblicata dal nostro giornale,
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I MUSICISTI della banda comunale difendono la propria orchestra, che l'assessore alla Cultura Salvatore Carrubba, ha annunciato di voler smantellare perchè costa troppo: 700 milioni all'anno.
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E' stato un brutto regalo di Natale. L'annuncio dell'assessore alla Cultura, Salvatore Carrubba, che la giunta intende chiudere la banda comunale è suonato come un pugno allo stomaco per i musicisti della ''Civica orchestra di fiati''.
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MUORE la banda comunale. La giunta Albertini ha deciso di staccare l'ossigeno a una delle più tradizionali istituzioni meneghine, nata più di 100 anni fa.
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La Civica Orchestra di Fiati occupa un posto sui generis, ma non certo indifferente, nel panorama musicale milanese
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CIVICA ORCHESTRA DI FIATI Propositiva, professionistica, internazionale, ma sempre ''un servizio alla citta' di Milano''. Questo e' la Civica orchestra di fiati, istituzione bandistica del Comune di Milano con preciso taglio concertistico.
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Una rara pagina di Donizetti, dedicata al sovrano di Turchia, apre un doppio concerto della Civica Orchestra di Fiati, in piazzetta Reale e alla Palazzina Liberty.
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La ''banda'' cittadina, ovvero la Civica Orchestra di Fiati si esibisce nel pomeriggio, alle 16, al Conservatorio, diretta dal poliedrico musicista viennese Joseph Horovitz
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Banda suggerisce scoppiettii o di festa. Anche inserita nella sede ''colta'' del Conservatorio e nella stagione dei Pomeriggi Musicali, la Civica Orchestra di fiati di Milano non ha smentito l'attesa, dando vitalità a un programma fiume, vario, finito in allegrezza d'applausi.
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Orchestra più banda. Abbinamento inconsueto: due mondi quasi sempre tenuti ''lontani'' s'incontrano sabato, in Sala Verdi. All'Orchestra dei Pomeriggi Musicali s'affianca la Civica orchestra di fiati, cioè la Banda del Comune di Milano.
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Recensione, sulla rivista ''I FIATI'', del disco registrato dal vivo a Chicago dalla Civica Orchestra di Fiati il 21 dicembre 1996
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Intervista al Maestro Lorenzo Della Fonte, allora direttore della Civica Orchestra di Fiati
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