GAZZETTA PROVINCIALE di Bergamo - 11 settembre 1893 Data Pubblicazione: 03-10-2009
LE FESTE DELLA FIERA. - LA GIORNATA DI IERI. - LA MUSICA MILANESE. - ILCONCERTO.
La bigliettaria dell'Esposizione, abituata alla tranquilla e modesta vendita dei giorni antecedenti, si vide ieri, fin dal mezzogiorno, assediata da una vera folla di gente che faceva ressa per entrare. Si doveva fare una coda lunghissima. Tutto però procedette con ordine, nonostante che si siano incassate L. 1038. Questa cifra dice, più che molte altre parole, lo spettacolo che presentava al tocco, il giardino dell'Esposizione. Numerosissime le signore, in elegantissime toilettes. Fra la folla si notavano le personalità più spiccate della città nostra, come i senatori Agliardi e Camozzi, i deputati Suardi e Roncalli, e via dicendo. Anche la terrazza era piena di gente. In breve ora tutte le sedie furono esaurite e molte signore dovettero accontentarsi di sedere su panche di legno. I camerieri del caffè non arrivavano a servire tutti gli accorsi; ma, per quanto fu possibile, il servizio fu ottimo. Quando, al tocco, il maestro Guarneri diede il segnale dell'attacco della sinfonia del Poliuto, si fece un religioso silenzio. Parlare dell'esecuzione data dalla brava musica ai vari pezzi del programma, riteniamo superfluo, poiché è troppo grande la fama che la circonda, fama che non si limita alle mura di Milano, ma ha avuta la sua consacrazione nelle principali città d'Italia e dell'estero. I più recenti sono i trionfi da essa riportati nel giro in Germania. Bergamo ha confermato, una volta di più, tale fama, e l'ha confermata nel modo più entusiastico e più convinto. I battimani incominciarono alla fine del primo pezzo e, ad ogni pezzo, aumentarono di intensità e di calore; basti dire che dall'ouverture del Guglielmo Tell - addirittura miniata - si incominciò a chiedere il bis, continuandosi per tutti i pezzi successivi, bis quasi tutti, con somma cortesia, accordati. La parte seconda si aprì coll'ouverture del Michele Perrin di Cagnoni. Questi assisteva al concerto, seduto fra il senatore Camozzi ed il conte Pedroli, e quando il pezzo fu finito, il pubblico gli fece una calorosa dimostrazione al grido di: Viva Cagnoni. Il maestro dovette alzarsi più volte per ringraziare, mentre tutti, compresi i suonatori, battevano le mani. Dopo il bis, la dimostrazione al maestro, che era commosso, si rinnovò. Grandi feste furono pur fatte al Guarneri per la sua Gavotta. Alla fine del concerto le dimostrazioni ai bravi musicanti si rinnovarono più insistenti e più calorose e, aggiungiamo, ben meritate.
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